LE PROFETESSE
Le profetesse
Le profetesse possono essere paragonate a fiamme intense e variopinte che rischiararono con le loro qualità il firmamento del mondo patriarcale. Le donne furono anticipatrici di disegni divini, intuirono messaggi interiori sottili e particolari.
Le storie della Bibbia non sono favole, ma raccontano di persone in carne e ossa che vivono episodi di icili con fiducia, seppur nel dubbio della loro umanità.
La sterilità delle matriarche è un ritornello della storia sacra che si ripete strenuamente, come se per mettere le radici bisognasse prima anche strapparle.
I profeti e le profetesse non sono maghi e maghe che predicono il futuro, ma sono persone illuminate dall’Alto e da Altro.
Questi incontri si configurano come un viaggio attraverso la parola, l’iconografia, la musica, la danza per scoprire che c’è qualcosa che va oltre la nostra momentanea comprensione. La parola latina limen significa confine, ma anche soglia. Imparare, dunque, a vedere il limite come una soglia che ci permette di accedere alla logica di un senso altro. L’essere umano, mediante la fiducia e il mettersi in ascolto, può scorgere nell’impedimento un giovamento, nell’apparente maledizione una benedizione.
martedì 26/11
LE MALEDIZIONI DELLE DUE OMONIME: SARA
Nella Bibbia vengono descritte le storie di due donne dal nome Sara. Sara, la moglie di Abramo, vive la sua maledizione nell’essere sterile, mentre Sara, nel Libro di Tobia, vive la sua maledizione, vedendo morire sette mariti, prima di unirsi a lei nel talamo nuziale.
Due donne che reagiscono alle avversità in modo inizialmente diverso, l’una in modo logico, l’altra disperato. Poi attraverso le crisi e i dubbi, le loro maledizioni si muteranno in benedizioni.
martedì 3/12
REBECCA E IL FEDELE INGANNO
Intensa la descrizione del primo colpo di fulmine nella Bibbia, tra Rebecca e Isacco, il figlio della promessa, i due si scambiano uno sguardo così intenso che lei per l’emozione si sentì mancare. Nella Bibbia troviamo scritto che Rebecca scese dal cammello, in realtà il verbo ebraico naphal, significa cadere. Alla vista di Isacco, Rebecca cadde. Rebecca ricevette un oracolo che le predisse la sua progenie, e che avrebbe avuto in seno il destino di due popoli. Lei vedette nel secondo genito il più adatto a portare avanti l’elezione, quindi dovette ingannare il marito, ormai cieco, per far benedire il secondogenito scambiato dal padre per il primo.
martedì 10/12
LA DANZA DI MYRIAM, LA PROFETESSA
Myriam, sorella di Mosè, secondo la tradizione rabbinica, ricevette da bambina la profezia secondo cui il fratello avrebbe condotto Israele fuori dall’Egitto. Myriam, custode di questa profezia, danzerà la sua gioia incontenibile. Danzare per Dio non ha età, infatti, ella danzerà all’età di ottantasei anni sulle rive del mar Rosso.
In ogni incontro si tratteranno dei passi biblici alla luce della tradizione rabbinica accompagnati da danze in cechio coreografate da Carla Dragoni.
CONDUCONO:
dott.ssa Sara Rassech psicologa e Carla Dragoni, maestra di Danze Meditative e insegnante di Danza Sacra in Cerchio.
Info e iscrizioni: info@spaziodivenire.it
Segeteria 351 990 0817