Il mondo della natura è in stretta connessione con l’universo femminile. Ogni donna, in fondo lo sa. Ci sono istanti in cui il legame con Madre terra ci sorprende, sentiamo la sua ciclicità, le stagioni che cambiano, l’influsso dei pianeti. La donna è sorella della luna, figlia della terra.
C’è una forza vitale nei fiori che possiamo percepire solo osservandoli. Per questo è sempre meraviglioso riceverli in dono. Spesso ci rattrista vederli seccare e morire, sempre di più apprezziamo di vederli nei prati, passeggiamo senza coglierli, c’è nella donna di oggi un maggior rispetto per quella forma di vita, tutto sommato così misteriosa. E’ come se nella consapevolezza della donna moderna si fosse finalmente radicata quella sensibilità che Edward Bach, scopritore degli omonimi fiori, tanto bene ha messo a servizio dell’umanità. Lui, una sorta di mago merlino del 900, amava passeggiare nei campi e nelle brughiere, e osservando la natura del fiore, assaggiandoli, percependo sapore e profumo, scoprì, anzi, sentì dentro di se, che tanto somigliavano all’essere umano. La storia di E.Bach è sorprendente, un uomo che aveva scoperto e riunito in sé quelle doti naturali di estrema sensibilità ai cicli della natura, riconosciuti da sempre come tipicamente femminili. La sensibilità la chiamo dote, altro nome di dono. Essere sensibili è un grande dono, anche se la società di oggi ci fa credere il contrario. Essere sensibili ci permette di cogliere ed esternare meraviglia, la forma più semplice della manifestazione del mistero. In fondo, per quanto se ne sappia, tutta la vita è ancora un mistero. Anche come funzionano i fiori di Bach, infine, nessuno lo sa. Non c’è prova scientifica dell’efficacia di questi rimedi, nati grazie alla forza terrestre e solare, all’acqua di sorgente, che fa da vettore, sfruttando l’unica cosa certa che conosciamo, la sua memoria. Sì, oramai è risaputo che l’acqua ha una memoria. Ma ancora come fanno i fiori a portare in sé qualità e difetti tipicamente umani, nessuno lo ha compreso. I fiori però sanno “porre rimedio” ai nostri difetti, perché in un mondo duale come quello in cui viviamo, tutto ha due facce, ed ecco quindi che se una persona è molto egoista, ha in sé il seme della generosità, o se paurosa, sicuramente l’altra faccia della medaglia è il coraggio.
Sono sempre stata attratta dai fiori, da piccola vedevo intorno a loro piccole luci che danzavano, ho scoperto poi essere gli elementali, i loro spiriti. Doreen Virtue, una famosa sensitiva che lavora con gli angeli, ha ricordato in un suo libro che “L’antico testo spirituale Talmud dice: “Ogni filo d’erba ha un angelo vicino che gli sussurra “cresci, cresci”. Immaginate allora quanti angeli ci sono in un giardino o in un parco!
Ogni filo d’erba, ogni fiore, albero, granello di sabbia, goccia di pioggia ha uno o più angeli che seguono il loro ciclo vitale.
Gli angeli della natura sono meglio conosciuti come fate e deva. Questi piccoli angeli cantano dei bellissimi inni mentre si prendono cura della Natura.”
D’altro canto anche l’ermetico inglese Robert Fludd vissuto alla fine del 1500 scrive “non v’è erba, non v’è pianta quaggiù per la quale non esista una stella nel cielo che la inciti e le dica “Cresci” .Il fiore rappresenta quindi nella sua straordinaria bellezza materia e spirito. Ma se possiede uno spirito o un’anima non è all’interno del fiore stesso, non si possono comprendere spirito e anima di una pianta osservando soltanto il singolo esemplare, senza far riferimento al sistema planetario e al cosmo stellato. Perché le piante non sono organismi individualizzati, emancipati dalla realtà esterna, come lo è l’uomo. Sì certo, li possiamo percepire come fenomeni nella materia, li vediamo nei loro colori, radici, fusti, petali, ma ciò che compie il loro divenire e morire, si compie in sintonia col ritmico interagire del sole e della terra, è influenzato, come abbiamo detto dal corso dei pianeti e dalla ciclicità della luna. E’ come un essere vivente che porta in se tutti gli stadi della vita sulla terra, si evolve e torna alle origini continuamente, ma la parte spirituale è fuori dal fiore immobile, vive nell’immediato ambiente atmosferico e terrestre, su su fino alle stelle. L’anima cosciente della pianta resta eternamente non nata, invisibile – se non all’occhio del veggente. Il fiore non appartiene e non apparterrà mai al microcosmo, perché appartiene eternamente al macrocosmo.
La cosa ancora più straordinaria è che il cervello umano ha molto in comune con il fiore di una pianta. Ogni strato del cervello umano è testimone di una passo fatto nell’evoluzione, è interessante sapere che i diversi involucri del fiore possono dunque essere paragonati ai diversi strati del cervello.
I fiori scoperti da Bach raggiungono le profondità psicosomatiche, le quali sono connesse al sistema nervoso. Raggiungono; per dirla con la fisica quantistica, quel vuoto nel centro della cellula dove tutto è solo vibrazione, onde invisibili.
Non solo i fiori e il metodo di Bach è importante, è una modalità legata all’anima certo. Ma l’anima non è disgiunta dal fisico, siamo tutt’uno ormai è assodato e non solo dalla visione olistica della vita, pertanto ecco che moltissimi fiori, agiscono come rimedio sui sintomi fisici, oltre che psicosomatici, anche in forma di estratto secco, o di tintura madre o gemmoderivato. O come rimedi omeopatici.
Come donna e naturopata che esercita da quindici anni, oltre a consigliare i rimedi floreali, ho alcuni rimedi floreali che amo particolarmente, e che consiglio alle donne tenendo conto del periodo che stanno vivendo, non solo fisicamente, ma anche e soprattutto psicologicamente, non sempre una donna abbraccia totalmente il proprio corpo nello stadio in cui si trova, ad esempio molte donne hanno difficoltà ad accettare la menopausa, e quindi sorgono disagi sia psicologici che fisici, come può capitare alla ragazzina che ha il menarca.
Ma non desidero entrare nel merito di queste fasi della vita di una donna, che meritano molta più attenzione e un discorso più ampio rispetto a questo scritto. Considerate quindi le premesse che ho fatto, desidero consigliare alle donne i rimedi di fiori e piante più spiritualmente femminili che ho potuto sperimentare. Ben 13 di questi sono entrati a far parte di tre tisane che ho creato e chiamato LE TISANE DEI 13 GUARITORI (Cielo, Cuore e Terra), sono stati proprio 13 angeli a ispirare queste tisane. I fiori che amo di più per la psiche femminile sono LAVANDA, IPERICO E CICORIA, per L’EMOTIVITA’ E IL CORPO, a seconda di come vengono utilizzati, CALENDULA, TARASSACO, ROSA CANINA, SALVIA, MELISSA, PASSIFLORA. Non solo i fiori però, ma anche le radici sono importanti e dobbiamo ricordarle, viverle.
Ogni fiore ha una storia, una simbologia, un archetipo, anche questo tipo di conoscenza ci permette di rispondere alla domanda: “Tu, che fiore sei?”
Ogni fiore ci dona la sua forza spirituale, alla quale accediamo tramite tutti i nostri sensi osservandolo, annusandolo, gustandolo e assumendo i suoi principi, inoltre esso ci innalza energicamente ogni volta che ispira creatività in noi, ogni volta che camminiamo nel suo regno, ogni volta che lo danziamo e ricambiamo il dono con un canto o una preghiera alla terra e il cielo, sempre e comunque manifestazione di un amore che ritorna.
Carla Dragoni
Naturopata, floriterapeuta, maestra di danze in cerchio dei Fiori di Bach.
bibliografia “Le piante per la psiche”, Meschthild Scheffer-Wolf-Dieter Storl